Il castello di Rampinzeri, situato alle pendici di una collina in cui sono stati trovati resti di una antica necropoli sicana, rappresenta il cuore di Santa Ninfa.
Santa Ninfa fu fondata nel 1605 da Luigi Arias Giardina, il quale, con benestare del Re Filippo III, iniziò un lavoro di urbanizzazione facendo costruire strade, edifici civili e religiosi.
Il paese fu costruito con assi viari concentrici che convergono verso Piazza della Libertà, la piazza centrale della città. Nel corso degli anni furono costruiti il palazzo Baronale, l'Ospedale, la chiesa di Sant'Orsola, la chiesa di Sant'Anna ed il Convento del terz'ordine di San Francesco, la chiesa Madre (la Cattedrale del paese) e le Carceri.
Dal 1615, dopo la fondazione dell'Arcipretura di Santa Ninfa, il paese fu dichiarato Feudo Baronale e passò di famiglia in famiglia per diversi anni e arricchirono sempre di più il paese con nuove costruzioni.
Nei primi del Novecento, un flusso migratorio portò alcuni abitanti a lasciare il paese per andare a cercare un lavoro negli Stati Uniti d'America, Canada e Venezuela.
Solo negli anni cinquanta Santa Ninfa ebbe il primo allacciamento all'acquedotto comunale, per l'approvvigionamento idrico. Ed in seguito ebbe il primo allacciamento alla rete elettrica nazionale. Fino a quei tempi l'acqua veniva rifornita dai pozzi e dalle cisterne, e si viveva ancora con i lumi a gas.
Nel 1968 Santa Ninfa fu colpita da un disastroso terremoto che la portò alla distruzione e causo molti morti e feriti.
Dopo molti anni, il paese fu completamente ricostruito con abitazioni antisimiche, conservando idealmente la struttura urbanistica dell'antico paese.
Riserva Naturale "Grotta di Santa Ninfa"
All'interno del Comune di Santa Ninfa e Gibellina troviamo la Riserva Naturale "Grotta di Santa Ninfa" che è stata istituita per tutelare e valorizzare di un'area di notevole interesse geologico e paesaggistico.
Il territorio della Riserva, situato a circa 2,5 km dall'abitato di Santa Ninfa, è suddiviso in due diverse aree:
- la zona A è costituita essenzialmente dagli ambienti ipogei della Grotta di Santa Ninfa, una cavità di origine carsica estesa per circa 1,5 km, di elevato interesse per gli aspetti geologici, speleologici ed idrogeologici.
- la zona B comprende la Valle del Biviere, un'ampia vallata estesa circa 140 ha, corrispondente al bacino di alimentazione della grotta e ricca di suggestivi aspetti naturalistici legati in modo particolare ai fenomeni carsici nei gessi, sia superficiali che sotterranei, ed alle forme della vegetazione e della flora.